lunedì 22 dicembre 2014

Come sopravvivere all'albero di Natale

Decorare l'albero di Natale può essere rilassante, creativo, romantico, giocoso...
oppure un vero incubo.
Da quando S è entrata nella categoria camminatrice-arrampicatrice-scatenata quell'angolo del salotto così natalizio, così ricco di atmosfera è in realtà un piccolo concentrato di disastri a portata di mano.

Chiunque conviva con un cucciolo di 1 o 2 anni sa che è impossibile per un bambino rinunciare al richiamo distruttivo di campanelle, lucine e penzolini luccicanti.
Non è che ce l'ha con te.
E' che l'albero di Natale è davvero irresistibile.

E allora bisogna inventarsi uno stratagemma.

Rinunciare all'albero? Guai!
E chi lo spiega a G? E' da mesi che aspetta di decorarlo...

Ci vuole un diversivo e un po' di astuzia.

Capitolo primo: l'astuzia.
Il nostro albero è un abetino vero in vaso. Solido contro gli attacchi e soprattutto pesante abbastanza da non essere ribaltato.
Dato che S è affetta da "udito selettivo"
(l'udito selettivo è un udito che 
seleziona accuratamente le parole da captare, 
alcune parole vanno perse, 
non è colpa di nessuno. 
Tali parole appartengono soprattutto all'area della negazione:
 ovvero il "no" si scontra contro una parete impenetrabile 
e non raggiunge mai il timpano di chi è affetto da tale disturbo.
 I primi sintomi si manifestano già in tenera età. 
La ricerca ha fatto grandi passi avanti, 
ma per ora si è lontani da una cura efficace.)
Dicevo... dato che S è affetta da "udito selettivo" può capitare che un semplice milione di "no" non sia la soluzione più tempestiva. Così abbiamo attuato la strategia del nascondi-addobbo: consiste nell'ancorare con del sottile fil di ferro gli addobbi in luoghi impenetrabili della chioma dell'alberello, lasciando sui rami più esterni innocue decorazioni di feltro.
Dopo essersi punta un po' di volte S ha desistito e il numero degli "attacchi all'albero" è decisamente diminuito.

Capitolo secondo: il diversivo.
Qui entra in gioco la macchina da cucire che un bel mattino mi ha permesso di preparare una luccicante-sonagliante-brillante e soprattutto una liberamente smontabile alternativa all'albero di Natale.

Troverete tante foto su internet che ritraggono alberi di feltro a cui attaccare piccoli oggetti col velcro.
Eccovene alcuni esempi:
albero a parete
albero tridimensionale

La nostra variante è studiata per la fascia d'età 1-4.
La distribuzione dei compiti è chiara, netta ed inequivocabilmente legata all'età: chi ha 1 anno, o poco più, e ha un' innata propensione alla distruzione SMONTA, chi ha 4 anni, o poco più, e ha un'innata propensione all'ordine maniacale RIMONTA.

Due bambine contente con un unico manufatto!

breve tutorial?


SERVONO

@ bottoni
@ stoffa
@ ovatta per imbottitura
@ feltro
@ campanelli
@ nastri
@ necessario per cucire

Ho tracciato la sagoma di un albero, poi ho riempito la stoffa con l'imbottitura semplicemente piegando il tessuto a metà e appoggiando al centro l'imbottitura.


Ho cucito lasciando che l'ovatta per l'imbottitura spuntasse all'esterno per creare un finto effetto neve.



Con dei nastri ho fissato i campanelli.
Ho cucito all'albero i bottoni e ho ritagliato delle figure di feltro (stelle, palle, fiocchi, casette...) tagliando un'asola al centro di ogni figura perché fosse possibile abbottonarla all'albero.
Infine con un elastico largo un paio di cm ho fissato l'albero all'anta dello sportello della cucina.


Il resto l'anno fatto G ed S interpretando alla perfezione i ruoli di smotatrice e rimontatrice.
 



...e per ora regna la pace...

lunedì 15 dicembre 2014

Calendario dell'avvento ... in ritardo o in anticipo per il prossimo anno?...



Lo so che ormai l'avvento è già a metà strada, ma queste ultime due settimane sono state tempestate da tonsillite, influenza e principio di bronco-polmonite.
Tre membri della famiglia su quattro  (ahimé tutte le donzelle) hanno alzato bandiera bianca contro i malanni invernali: abbiamo ceduto alla tentazione di trasformare casa nostra in un piccolo ospedale da campo con tanto di tabella appesa alla bacheca con appuntati gli orari della somministrazione farmaci!

...e così sono stata decisamente impegnata...

Portate pazienza: mi sono persa dei pezzi, oggi però mi ritrovo un attimo di tempo per pubblicare un'idea carina e low cost per il calendario dell'avvento. Tenetela da parte, la potrete sfruttare il prossimo anno.

E' un calendario composto di scatoline di carta fatte con la tecnica dell'origami.
Il tutorial dettagliato di come fare lo trovate qui.

E' un lavoro semplice ma che richiede qualche ora di preparazione. Io ho un po' barato...
Confesso che in realtà per me è stato un riciclo...sì, perché le scatoline erano le bomboniere avanzate dal battesimo si S, che riposavano in un armadio in attesa di una seconda occasione.
Ho solo sostituito i coperchi usando delle carte natalizie.



Sul retro ho incollato un'asola di carta dove far passare il filo per appendere le scatole alla ringhiera della nostra scala, luogo preferito da G dove mettere il calendario: le tradizioni sono tradizioni!

                  



Dentro le scatole? caramelle e adesivi!











domenica 7 dicembre 2014

Lanterne natalizie



Esiste una bella tradizione nella nostra famiglia portata da papà M: la sera della Vigilia di Natale si cena a lume di candela.

Nella mente di G la casa al buio illuminata solo dalle candele si è stampata come una memoria indelebile; ancora dopo un anno ti racconta rapita la sera della Vigilia dell'anno passato.

Così ieri, quando abbiamo riaperto le polverose scatole dove riponiamo gli oggetti per addobbare l'albero, appena G ha visto alcune lanterne le è tornato subito alla mente questa magica serata.

Questa volta però G è abbastanza grande per preparare anche lei delle lanterne per quella sera.
Ne abbiamo dipinte tre, con tecniche diverse.

La prima è stata dipinta con tempera e cotton-fioc per ricreare l'effetto della neve.



La seconda è una lanterna "total white" dove abbiamo lasciato solo una finestrella a forma di stella fatta con del nastro adesivo di carta che abbiamo poi tolto quando la vernice si è asciugata.









La terza è stata liberamente interpretata da G che ha disegnato il materasso dove vivono le pulcette del libro "Nel paese delle pulcette" (folgorante libro di Beatrice Alemagna che consiglio di leggere) : perché anche a Natale è possibile fare variazioni sul tema!



E' un'attività davvero facile e rapida. La proporrei dai 2 ai 5 anni e più.

mercoledì 26 novembre 2014

Calendari d'avvento fai da te: selezione 2014

Nell'attesa di mostrarvi il nostro lavoro dell'ultimissimo momento
(perché conoscendomi preparerò il calendario di casa alle 24.00 del 30 novembre...)
Ecco la mia personale selezione di calendari dell'Avvento 2014
Enjoy!





Mi sembrano deliziosi e facili da realizzare. Spero siano d'ispirazione!

martedì 18 novembre 2014

Libri da coccolare

Libri volanti - Un'opera di Richard Wentworth esposta alla Biennale Arte di Venezia (Andrea Pattaro/Vision)


Sulla porta della biblioteca di G c'è questa scritta:
"Un bambino che legge sarà un adulto che pensa"
Basterà solo questo per sviluppare una capacità di pensiero autonomo, critico e responsabile?
No, penso di no. Immagino che ci siano anche altri ingredienti...
Certamente la lettura è una bella autostrada verso un pensiero libero, capace di andare in profondità, capace di trasformarsi in azione...

...mamma che responsabilità...

Bisogna andar per gradi.

Partiamo da qui:
"I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita,
 ma se leggevi loro le favole"
Betty Hinman

Le mie bimbe non ricorderanno se la casa era lustra e pulita perché forse non l'hanno mai vista lustra e pulita (prendete pure nota di questo trucco!), il nostro è un ambiente "vissuto"... però di certo ricorderanno che io e il loro papà gli leggevamo le favole.

Come fare ad appassionare un bimbo alla lettura?
Quante cose si possono fare con un libro?
Dipende da quanti anni hai...

S, che ha 15 mesi, lo trascina per casa, ci sale coi piedi come fosse un gradino, uno porta inciso il segno di quattro piccoli incisivi...non ho le prove, ma ho forti sospetti su chi sia la proprietaria di quei dentini...
S ci si siede sopra quando è stanca, lo solleva sopra la testa per fare esercizio, li porta a spasso per casa nei suoi quotidiani traslochi di oggetti di qua e di là, di qua e di là, di qua e di là...
Una solida certezza: un libro non deve restare nella libreria! Svuotare le librerie è una missione!
Si tocca, si osserva, si annusa e si assaggia e se si riesce a girare le pagine meglio ancora.
Spesso c'è un libro alla fine di una coccola, in quei 30 secondi in cui si riesce a tener ferma la dinamica S.

G, che ha 4 anni, ha già le sue preferenze. Ogni sera se ne sceglie uno da leggere con mamma o papà prima di andare a letto e ogni mattina un libro esce con noi per farsi una gita fino a scuola, stare un po' in compagnia degli amici di G e tornare al suo posto nel pomeriggio, guai ad alterare questa routine: altrimenti la giornata comincia in salita. Per non offendere nessun libro di casa si fa un po' a turno, nessuno resta accanto al letto di G troppo a lungo.
Un libro può essere lungo quanto un pomeriggio o cinque minuti al bagno...dipende...
Un libro torna e ritorna. Una volta al mese li si va a far visita in biblioteca.
Una solida certezza: i libri vanno tenuti in alto dove S non arriva e li stropiccia tutti.
Abbracci e libri vanno d'accordo nei pomeriggi uggiosi passati sul divano ad aspettare che smetta di piovere.
E ora che G ne ha memorizzati un bel po' è lei che si improvvisa lettrice e ci legge le storie. I ruoli si invertono.

A cosa ci serve un libro?
Per ora è una coccola tra mamma papà e bimbe; è un incontro speciale dove finisce un abbraccio e inizia quel pensiero magico che un giorno le trasporterà in altri luoghi...
Per ora è così... poi chissà...

Credo che ogni gesto vestito d'amore sia un buon  terreno per far germogliare il futuro.
Ed è per questo che riesco anche a digerire di leggere ogni tanto libri della petulante Peppa Pig (con petulante voce da Peppa Pig) alla mia piccola quattrenne.
Davvero credetemi l'amore per un figlio vi trasforma!!!


Il mondo sta fermo, il cuore si muove
E' qui il cantastorie con storie nuove
il sole sta fermo e più non tramonta
E' qui il cantastorie che adesso racconta
Il tempo sta fermo e tutti i minuti
Si sono già messi seduti

Filastrocca del cantastorie di Bruno Tognolini


Se cercate indicazioni o titoli per libri per bambini potete consultare la nostra micro biblioteca


Questo post partecipa al Blogstorming





sabato 8 novembre 2014

Non buttate quel tappo di sughero!

Un po' di anni fa la mia mamma mi disse che da quando avevo cominciato a lavorare (vivevo ancora coi miei a quel tempo) la produzione di spazzatura della mia famiglia si era dimezzata.

Va be' esagerava...

Però c'è da ammettere che, anche se la produzione di rifiuti non era cambiata col mio ingresso nel mondo del lavoro, qualcosa però era cambiato: si era creato un centro di riciclaggio e trasformazione dei materiali che rimetteva in circolo tappi di sughero, bottiglie, imballaggi, barattoli e scatole per tutti i gusti.

Ed io ero il capo indiscusso di quel centro di riciclaggio!  He!He!   ;)

Le abitudini non si perdono col tempo, anzi a volte sono contagiose... Ancora pochi giorni fa il mio fratello più piccolo, che vive a casa con i miei, prima di buttare un tappo di sughero in mia presenza, ha alzato lo sguardo e mi ha chiesto "Ma questo te lo devo tenere?"
"Ahahahaha!" - ho pensato - "ho stressato per anni con sta faccenda che oramai nessuno vuole buttare via qualcosa sotto il mio sguardo!"

Non pensate che sia un'accumulatrice seriale!
Semplicemente sono cosciente che le nostre case e i nostri stili di vita, per quanto attenti e "leggeri" producono tanto di quel materiale di riciclo pulito che è un peccato non accorgersene.
Questo poi va unito al fatto che lavorando con i bambini ho sempre bisogno di materiale destrutturato, libero di essere manipolato, trasformato, riletto, reinterpretato...
Basta pensare a Reggio Children, ai progetti Re Mida sparpagliati in tutta Italia e capirete perché non posso permettermi di buttare via oggetti preziosissimi!

Ma tornando a quel tappo di sughero, e agli altri che la mia 
paziente famiglia mi aveva tenuto da parte, 
ecco cosa ne ho fatto:
UN DOMINO


Appunti per la realizzazione:

@ Per lo schema del domino, così non fate abbinamenti a caso, potete guardare qui oppure seguire lo schema-colore della foto qui sotto.


@ Per tagliare le "fette" di sughero sappiate che ho usato l'affettatrice. 



Non usate le mani nude, usate sempre la maniglia dentro cui si incastrano i salumi!


@ Per ottenere colori più brillanti e coprenti vi consiglio di usare gli acrilici.

E ora buon divertimento!




 -Se cercate un modo creativo di usare i tappi di sughero potete ispirarvi al nostro presepe 
 -Se volete saperne di più su l'uso di materiale destrutturato con i piccolissimi potete guardare qui.
 -Se volete costruire una casetta per gli uccellini tutta di sughero eccovi un tutorial






martedì 28 ottobre 2014

Foglie d'autunno

Autunno, foglie, colori caldi.
Miscela di perfezione.

Come far durare questo incanto nel tempo? Ecco un'idea a cui magari non avevate pensato.


Nelle prime settimane di ottobre procuratevi delle foglie cadute. Devono essere ben conservate e con i margini intatti. Sceglietene diverse per forma e colore. Portatele a casa (o in classe!) e pulitele con uno straccio, se serve anche con dell'acqua stando però attenti a non lasciare le foglie umide.
Quando le foglie saranno pulite e asciutte saranno pronte per essere "impacchettate" e conservate.

Potete metterne qualcuna a riposo tra le pagine di un libro, oppure...
...oppure seguite le istruzioni qui sotto e rimarrete stupiti dell'effetto finale!

SERVONO:

@ foglie autunnali
@ mattarello
@ carta trasparente di quella che si usa per ricoprire i libri

Srotolate un pezzo di carta trasparente grande il doppio della foglia che volete ricoprire. Togliete la pellicola protettiva e stendete il foglio sul tavolo con la parte adesiva verso l'alto. Ora appoggiate la foglia avendo cura di occupare solo metà del foglio. Passate il mattarello energicamente sulla foglia in modo da farla aderire bene alla carta adesiva.



Ora piegate la parte di foglio che vi è avanzato in modo da ricoprire la vostra foglia. Ripassate il mattarello e fate aderire bene la carta adesiva.



Ritagliate lungo i bordi.



Un consiglio: appendetele ad una finestra dove batte il sole. La luce illuminerà le venature e le renderà brillanti. Le foto che pubblico non rendono giustizia...
Davvero un gioco di colori affascinante!



Tutto il procedimento che vi ho descritto l'ho elaborato per far fare questa piccola esperienza ad alcuni dei miei piccoli alunni quindi è testato e approvato dai 3 ai 5 anni e oltre.
Se avete intenzione di fare tutto il procedimento insieme ai piccoli sappiate che poi dovrete usare le foglie solo a scopo decorativo perché restano piuttosto fragili.

Se però volete ottenere un effetto che duri più a lungo, che sia più resistente e che non richieda grande impegno potete usare una plastificatrice. In questo caso non è un'attività da fare coi bambini, ma vi servirà per avere del materiale da usare con loro.

Qui di seguito lascio delle idee di come usare le foglie plastificate per proporre delle attività ai vostri bambini, sono idee prese dalla rete spero che possano essere utili! 

giocare ad accoppiare le foglie per riconoscerne i tipi
giocare con la lavagna magnetica
lavoro di accoppiamento delle foglie in stile montessoriano
lavorare al tavolo luminoso

lunedì 13 ottobre 2014

Buio pesto

La paura del buio è una parte normale del processo di crescita di un bambino, può svilupparsi dai 2 ai 6 anni, se si sviluppa dopo quest'età, e in maniera improvvisa, di solito la causa è un qualche evento scatenante che può aver generato nel bambino dei forti stati emotivi.
Ma se il vostro bimbo si aggira ancora tra i 2 e i 6 anni non c'è nulla da temere, nessun trauma, è solo cambiata la percezione che ha di sé, sono cambiati i suoi riferimenti emotivi e spaziali: il mondo dentro e fuori da lui o lei è diventato più complesso, o meglio ora è in grado di rendersene conto.
Nel contenitore "paura del buio" rientra tutto ciò che spaventa di questa età: paura dell'abbandono, paura di essere vulnerabili, ansie da distacco...
Qualcuno non sperimenterà mai la paura del buio, il fatto che sia frequente non la rende obbligatoria...verranno però vissute le stesse ansie che troveranno probabilmente un altro "contenitore".
E poi diciamocelo francamente: il buio piace poco o per niente anche ai grandi...non è solo cosa da piccoli...

G che ha quattro anni è da po' entrata in questo percorso di amore e odio col buio. Eh sì, perché ciò che ci spaventa ci affascina anche: uno dei suoi giochi preferiti è IL BUIO PESTO, che tiene impegnate G e le sue cuginette per ore e ore, da due anni a questa parte.
Vorrei darvi indizi su questo gioco, ma agli adulti non è concesso di giocare. Posso svelare solo qualche elemento, serve: una stanza buia, una pila e un bambino che ulula...a grandi linee è così...ma sappiate che la sua semplicità è la ricetta vincente.
Da qualche giorno poi anche S ha avuto accesso al ristrettissimo club del Buio pesto. Nei fine settimana G prende la pila e va in camera della sorella svegliandola facendo "il buio pesto", ripeto che a me non è concesso entrare quindi non so bene cosa accada, ma le risate sonore di S mi fanno capire che si divertono di brutto!

E poi ci si mette anche la scuola di G dove per parlare delle paure hanno costruito l'angolo della paura, tutto nero e scuro, dove hanno messo fantasmi, ragni, streghe, un paiolo, e i bimbi cicciotti che vengono mangiati dalle streghe - cito testualmente G - (...occhio bimbi cicciotti!!!).
Questo è il disegno dell'angolo della paura fatto da G
angolo della paura
E alla fine con tutto questo buio per casa una volta ci siamo divertite a fare anche il bagno al buio!
Senza candele per non incendiare casa...
Abbiamo usato dei bracciali fluorescenti che ci erano stati regalati ad una festa e attendevano il momento giusto per essere accesi. Sono bracciali che diventano fluorescenti quando li pieghi, li ho visti spesso in negozi con articoli per bambini o con articoli per feste/carnevale.

L'acqua si tinge di luce ed è meraviglioso

Ecco il risultato (sfuocato perché sono foto al buio!):









Ps ovviamente G non usciva più dalla vasca...quindi se a qualcuno servisse può essere un ottimo incentivo al lavaggio!











martedì 7 ottobre 2014

Stampe di carta velina

Riordinando le foto mi sono imbattuta in questa piccola esperienza artistica fatta lo scorso anno a scuola coi miei bimbi.
Davvero divertente!

SERVONO

@ carta velina colorata
@ spruzzini (di quelli per i detersivi, vuoti e puliti)
@ fogli bianchi

nota:  prima di incominciare fate una verifica della carta velina. 
Il 99 % delle volte quando si bagna si stinge e perde colore (attenzione che macchia...lo dico per esperienza...), ma c'è quell'unica volta in cui vi deve andare tutto storto (e c'è sempre quella volta!) e vi ritrovate con una carta che è di altissima qualità ed i colori hanno una tenuta eccezionale! 
Ecco: per evitare che succeda anche a voi di vivere "quel'unica volta" fate prima una prova...e vedete se la vostra carta velina perde colore.

La tecnica è davvero semplice e adatta alla prima infanzia.
Tagliate delle strisce o delle forme di carta velina e appoggiatele su un foglio di carta bianca.
Prendete lo spruzzino e bagnate la carta velina; bagnate abbondantemente: tutta la superficie deve assorbire l'acqua. Aspettate alcuni secondi e poi staccate la carta velina dal foglio dove resterà impressa la sagoma del vostro ritaglio con una stupenda tonalità "acquerello".






La tecnica si è poi evoluta con l'aiuto dei bambini che hanno sviluppato nuove idee mentre lavoravano:
- il colore ancora liquido che restava, una volta finita la stampa, veniva soffiato per il foglio facendo stupende macchie di colore.
- frammenti di carta velina di colori diversi venivano sovrapposti  e poi bagnati: i colori si mischiavano e nascevano nuovi colori
- la carta velina tolta dal foglio, una volta fatta la stampa, veniva accartocciata e usata come stampino colorato sul foglio stesso
...quando l'allievo supera il maestro!

Ricordo ancora una volta che questo "pasticcio" MACCHIA!!! Prendete tutte le precauzioni del caso. E' difficile da togliere dai vestiti (pensate che esiste una tecnica di tintura per le stoffe proprio usando la carta velina...).

giovedì 2 ottobre 2014

Un soggiorno per atelier

Questa volta la "puntata" per una casa taglia small, ovvero soluzioni casanlingo-ruspant-fai-da-te per adattare casa ai più piccoli, si ferma in soggiorno.

A casa nostra c'è un angolo speciale dove sono permessi tutti i pasticci necessari a sfogare la creatività bambinesca che cresce tra le nostre mura.

Un angolino del soggiorno è stato adibito a piccolo "atelier" personale delle bimbe.
Per il momento S non è ancora protagonista, ma già osserva incantata la sua sorellona che sperimenta i colori e i materiali. Credo che tra non molto vedremo all'opera anche lei.



Abbiamo la fortuna di avere un grande soggiorno e questo ci ha permesso di ricavare lo spazio necessario, ma basta davvero poco: un cavalletto e un tavolino e i risultati sono stupefacenti.

Perché in soggiorno?
Il soggiorno è il centro della nostra casa, dove passiamo la maggior parte della giornata.
Un angolo dei pasticci deve essere infatti libero, autonomo, luminoso e...SOTTO L'OCCHIO ATTENTO MA DISCRETO DELLA MAMMA E DEL PAPA'!!!! Soprattutto all'inizio...
Questo lo dico perché "armare" un bambino di pennello e colore davanti ad un muro bianco-bianchissimo può generare creatività inaspettate...

G che ha 4 anni ormai è autonoma in tutto e per tutto nel suo "atelier": indossa il grembiule da sola si prepara i colori e alla fine lava tutto.
Sotto al cavalletto per il disegno ha un cassettino dove ci sono i colori e gli attrezzi del mestiere. Strumenti preferiti: tempere ed acquerelli.

Siamo partiti per gradi, all'inizio si usavano solo colori secchi (pastelli, gessi e pastelli a cera o olio), semplici da gestire: se cadono non fanno disastri, non schizzano...
Poi piano piano siamo passati a cose più complesse e liquide (tempere, colori a dita e acquerelli), infine siamo arrivati a forbici e colla (stick e liquida).

ogni supporto è buono per dipingere...anche le scatole delle uova!

Per rendere più semplice e autonomo l'uso delle tempere ho recuperato dei piattini (sono i vassoietti di un noto gelato... a forma di tortina rettangolare...). Ogni spazio è fatto per un colore ed un pennello, il che rende più semplice la gestione ad un bambino piccolo che farebbe fatica a pulirsi i pennelli ogni volta che deve cambiare colore.


Non ci credete? Provate a dare un piatto pieno di colori diversi ed un unico pennello ed otterrete tutte opere grigio-marrone...bello da fare...una volta o due...i bambini amano mischiare, ma amano anche poter scegliere i colori separatamente!

Ultima attenzione: i disegni restano a portata di mano (appesi al cavalletto) perché vengono ripresi e riaperti in momenti diversi, magari si aggiungono dei pezzi di carta ritagliati, oppure degli altri elementi...
La produzione artistica è massiccia e viene poi esposta sulle porte di casa, oppure a volte la usiamo come carta regalo originalissima e ricercata!



Se non vi ho convinto e temete che un angolo-pasticcio in soggiorno sia pericoloso per i vostri arredamenti vi lascio qualche altro spunto creativo (meno sporchevole) preso in rete per rendere il soggiorno un luogo accogliente anche per i piccoli:

- questa è una versione di atelier "in scatola"
- in soggiorno non può cento mancare un tappeto!
- il tavolo da pranzo che diventa casetta
- una tovaglia speciale per una casa sotto al tavolo
- un divano modellabile per bambini

Se vi siete persi le puntate precedenti potete recuperarle qui
Altre idee le trovate sulla mia pagina Pinterest, dove c'è una bacheca dedicata (casa a misura di bambino)















sabato 27 settembre 2014

Passeggiata a San Pietro di Civate

Difficoltà   MEDIA (prima della meta finale c'è un tratto abbastanza pendente)   

Mulattiera e sentiero. Ben segnalata.
No passeggino, sì marsupi/fasce/Mei-Tai ecc.

Tempi : circa un'ora abbondante a passo-bimbo. 

Stagione: tutte (la salita è ombreggiata)

Note: Davanti all'abbazia c'è un bellissimo prato per fermarsi a fare un pic-nic. Spesso l'abbazia è aperTa e ci sono delle guide (volontari) che ne spiegano la storia, vale la pena farci un giretto!

clicca qui per  informazioni maggiori sul percorso 
clicca qui per  come arrivare e parcheggiare



lungo la strada si incontrano casette usate in passato dai contadini

la meta nascosta nel bosco a metà montagna

...splendida...




il battistero e il panorama