giovedì 23 aprile 2015

Burro fatto in casa

Avete mai fatto il burro a mano?
A me è successo una bella manciata di anni fa, facevo le elementari e non ricordo come, né perché, ma facemmo il burro nella mia classe.
Questo ricordo era sepolto lì da qualche parte chissà dove...poi un paio di mesi fa quando coi bimbi della mia scuola eravamo concentrati su tutto ciò che si poteva fare con il latte, all'improvviso questo ricordo è balzato davanti ai miei occhi, nitido e chiaro come l'avessi fatto 5 minuti prima.
Pazzesco.
Non fidandomi troppo della mia memoria, prima di sperimentare in classe questo meraviglioso pasticcio, ho fatto una piccola prova a casa con G, che si ritrova a far da cavia a tutte le mie strambe idee, povera creatura...

E così abbiamo tentato!
Nei miei ricordi c'era la panna, una cosa che poteva essere una bottiglia e una biglia.
Noi però abbiamo usato la panna, un barattolo di vetro e un sasso  (le biglie sono state messe via quando S metteva in bocca di tutto e poi ho scordato dove le ho messe...chissà magari tra 25 anni mi torna in mente come è stato per il burro! Hi!Hi  )



Abbiamo aggiunto anche un pizzico di zucchero per renderlo più gradevole al palato di un bambino.
Golose...

Recuperati gli "attrezzi" bisogna versare la panna nel barattolo, riempirlo fino quasi all'orlo.
Tuffare il sasso nella panna.
Chiudere il coperchio.
S-C-U-O-T-E-R-E !




Per una bottiglia da 250 ml di panna sono serviti circa 15 minuti, ogni bambino ha fatto il suo turno a scuotere il barattolo, così non è stato faticoso per nessuno, mentre si scuoteva si cantava per mantenere il ritmo e non annoiarsi.

Inizialmente si formerà la panna montata, un po' meno spumosa di quella a cui siamo abituati, ma ugualmente gustosa (e se avete messo un po' di zucchero potete fare un pausa e assaggiarla!) .

Continuando a scuotere la panna vi accorgerete che il rumore del sasso ad un certo punto sembra quasi scomparire attutito dalla panna montata per poi ricomparire all'improvviso.
Quando tornerete a sentire il rumore del sasso aprite il barattolo e scoprirete che il vostro pasticcio ha cambiato consistenza, la parte grassa si è separata dalla parte liquida e apparirà più o meno così.



Filtrate il composto in un colino e mettete la parte solida in frigo per indurirsi, prima potete dare una forma con uno stampino se vi va.



La parte liquida si può usare per cucinare dei dolci, io purtroppo l'ho versata sul pavimento tra le risate dei miei alunni... maestra pasticciona!

Il nostro burro ha passato anche il test qualità di papà M, noto degustatore professionista in golosità.
Quindi ogni tanto lo rifarò per aumentare un po' il tasso di colesterolo di tutta la famiglia!

...spalmato sul pane caldo con una spolverata di zucchero...mmmmh...che bontà!







martedì 14 aprile 2015

Colazione letteraria



Vacanze di Pasqua...
Il bello di una vacanza è cominciare la giornata con una colazione lenta e luminosa
(lenta perché non c'è la fretta di doversi preparare per la scuola e per il lavoro e luminosa perché ci si sveglia che il sole è già alto!...molto alto...)


Papà M ha regalato a G un pacchetto di biscotti davvero speciali: a forma di lettere!
(...li ha trovati da Ikea...)

LETTERE!!!!!!!!!!!

Per la nostra nanetta le lettere sono diventate una specie di ossessione.
Non sa leggere, ma sa riconoscere le lettere, non sa scrivere, ma passa ore e ore a cercare di fare lo spelling di qualsiasi cosa esca dalle nostre bocche.

Insomma è lì che bussa alla porta della scrittura, ma non ha capito come entrare e non molla: vuole trovare la chiave per aprire quel mistero!
E io e il papà osserviamo attenti, cercando di non anticipare le sue mosse, ma allo stesso tempo cercando di mantenere viva la sua curiosità.

Eh sì! perché è tutto un fatto di curiosità, oltre che tanto tanto lavoro per "organizzare" le proprie scoperte.

Troppe volte nel mio lavoro mi è capitato di vedere genitori volenterosi, ma frettolosi, che hanno addestrato i loro cuccioli alla scrittura senza rispettare il giusto tempo per lasciare che digerissero le proprie scoperte: l'importante era leggere, meno importante era s-c-o-p-r-i-r-e



Io credo invece che l'importante sia scoprire, credo ci sia più forza in un risultato se si è coscienti del percorso che si è fatto. 
Credo che il percorso fatto sia già di per sé un risultato.






Per carità, ognuno è libero di offrire ai propri figli il meglio che è in grado di vedere per loro, ma quotidianamente mi scontro con questa "corsa impazzita alla lettura" che non lascia posto al ragionevole tempo di scoperta di un bambino tra i 4 e i 6 anni.

Quindi: 
se il vostro cucciolo intorno ai 4 anni (ehi,qualcuno anche prima!)
comincerà a riconoscere le lettere non gridate "mio figlio è un genio!!"
perché quello che gli succede è del tutto normale

non pensate di fargli fare la prima elementare a 4 anni che se no si annoia...

non lanciatevi in un addestramento che non hanno visto neanche nei Marines 

non cercate di farlo laureare prima dei 6 anni

Fermatevi
Osservatelo
Ammiratelo
Stupitevi di come il suo cervello cerca delle soluzioni per capire dove sta il mistero, 
anche se le soluzioni che trova non sono per forza sempre giuste...
Arriverà a leggere, e magari lo farà in modo spontaneo senza che voi sveliate il trucco.

Ma soprattutto dovrà sforzarsi ad elaborare teorie, che poi vuol dire far funzionare la sua testa,
ovvero sperimenterà cosa è in grado di fare il suo motore, il suo cervello.
Siate pazienti: ve ne sarà grato, 
le scoperte si fanno una volta sola nella vita, non rovinategliela...

Ah! Quasi dimenticavo...
Mentre con occhi a cuore osservavo la nanetta comporre parole di biscotto, sua sorella, nota anche come piccola vichinga (per il suo carisma "tranquillo" e "docile"), sì lei, proprio lei, la piccola S, che sta sempre due passi avanti a noi, approfittava della mia distrazione per allungarsi fino alla scatola dei biscotti (quelli che non hanno la forma delle lettere, ma che sono dannatamente buoni!) e se ne ingurgitava la metà.
Mamma 0 - Vichinga 10 







martedì 7 aprile 2015

Birdwatching!


Ti accorgi che è arrivata la primavera quando le giornate si allungano e quando il giardino si riempie di uccelli alla ricerca di semini o di rametti per fare il loro nido.

Se n'è accorta anche G, che da qualche giorno ha scelto una postazione "arrampicata" sul divano per guardare fuori dalla nostra finestra, perché il nostro giardino è diventato un paradiso per uccellini!

E G ha un rapporto di amore ed odio con i piccoli pennuti dato che sono i suoi maggiori concorrenti (dopo sua sorella S...) nel mangiare le fragole e i lamponi del nostro giardino.

Eccola allora arrampicata con indosso la maschera di Spiderman (...forse l'ha scambiata per un cannocchiale???) a fare avvistamenti di uccelli nostrani.


G: "Mamma che cos'è?"
un merlo
"Mamma che cos'é?"
un passerotto
"Mamma che cos'è?"
un piccione
"Mamma che cos'è?"
una gazza
"Mamma che cos'é?"
un corvo
"Mamma che cos'è?"
un pettirosso
"E quello che cos'è?"
...cervello di mamma sovraccarico...
Aspetta: ho un'idea!

Mi metto al computer e le preparo questa immagine 


che G ritaglia e porta con sé alla finestra. 


Con i suoi super-poteri di quattrenne memorizza i nomi degli uccelli in un lampo!

(glieli ho scritti comunque perché è affascinata dalle lettere in questo periodo, così può curiosare nel mondo della scrittura)

G è entusiasta dell'idea! Con i suoi ritagli corre alla finestra e il gioco del "riconoscimento" viene fatto in autonomia
(sempre grata a te cara Maria Montessori...)






S non capisce cosa succede, ma in totale ammirazione per la sorella si mette anche lei a guardar fuori dalla finestra e a ridere... S ha un'unica certezza nella vita: se lo fa mia sorella lo faccio anch'io!



Benvenuta Primavera!







Gli uccelli che ho scelto 
sono quelli che normalmente
"pasteggiano" allegramente a sbafo nel mio orto,
 ma potrete adattare la scheda alle vostre esigenze,
 se vi serve una mano a capire chi sono i vostri "inquilini" 
potete trovare informazioni
  qui  
dove c'è una fornitissima galleria fotografica 
delle specie diffuse in Italia,
 oppure potete iscrivervi alla Lipu 
che vi fornirà un libro chiamato 

giovedì 2 aprile 2015

Passeggiata sulla Strada Panoramica Urio e Carate

Difficoltà :  FACILE (è un percorso semplice e in buona parte pianeggiante)   

Strada selciata e sentiero a gradoni
No passeggino, sì marsupio/zainetto/mei-tai/fascia se il bimbo/a non cammina

Tempi : circa mezz'ora a "passo-bimbo"

Stagione: tutte (bello in inverno perché resta sul versante al sole) 


Note: Lungo la strada ci sono diverse panchine dove è possibile sostare per apprezzare il panorama. Il sentiero è molto bello e curato.
L'attacco del sentiero è dalla frazione di Tosnacco. In piazza, dove c'è il capolinea del bus e dove è possibile lasciare la macchina, si sale una scalinata dietro ad una fontanella. Troverete un cartello ed una mappa col percorso vicino alla targa della Via Linera.
La strada panoramica finisce presso la chiesetta di Santa Marta, ma poco prima si può prendere la deviazione per il Santuario di Carate che si raggiunge in circa altri venti minuti, trovate il sentiero sulla vostra sinistra, imboccando via Taroni, è indicato con un cartello: Santuario Santissima Trinità.
Il sentiero si può anche collegare col "Sentee de Sort" in direzione di Rovenna per allungare il percorso.


clicca qui per  informazioni sul sentiero 






...il tramonto...


Passeggiata al Lago di Alserio

Difficoltà :  FACILE (è un percorso semplice, pianeggiante)   

Strada sterrata, ma con dei punti non percorribili con un passeggino
Meglio non usare il passeggino, vi trovereste a caricarvelo in spalla di tanto in tanto, sì marsupio/zainetto/mei-tai/fascia se il bimbo/a non cammina

Tempi : La lunghezza è variabile, ci sono diversi punti dove sostare.

Stagione: tutte



Note: ottima passeggiata rilassante e poco impegnativa. Bello e rilassante anche il paesaggio!
L'accesso al sentiero di cui vedete le foto è dal parcheggio del cimitero di Alserio, dove è possibile lasciare la macchina. Altri punti di accesso li trovate nei link qui sotto. Le foto sono dell'area denominata boschi della Buerga, dove troverete un modesto percorso botanico ed una casa sul lago con imbarcadero dove si tengono attività didattiche (da cui provengono alcuni scatti qui sotto), casa che dista circa 20 minuti a "passo-bimbo" dal parcheggio

clicca qui per  mappa percorsi intorno al lago
clicca qui per  informazioni sul sentiero della Buerga
clicca qui per avere informazioni sul Parco Valle Lambro    
clicca qui per  altri percorsi vicino al lago                                        

                                


primi giorni di primavera: il sentiero fiorisce!

Non fatevi ingannare, la strada non è tutta così: non portate passeggini...




Passeggiata alla cascata del Cenghen (Abbadia Lariana)

Difficoltà :  FACILE (è un percorso semplice, solo nella parte finale il sentiero si restringe e sale, ma è una pendenza modesta, tuttavia bisogna prestare attenzione con i bambini piccoli perché il sentiero è più difficile)   

Strada sterrata, ciottoli e sentiero
No passeggino, sì marsupio/zainetto/mei-tai/fascia se il bimbo/a non cammina

Tempi : Circa un'ora e mezza a "passo-bimbo"

Stagione: tutte (ottima anche in inverno perché la via è soleggiata, nella gola dove c'è la cascata è invece molto fresco...piacevole in estate!)



Note: passeggiata poco impegnativa e con scorci davvero belli: il lago, i terrazzamenti di ulivi, la Grigna ed infine la cascata!
La difficoltà maggiore sta nelle scarse indicazioni che si trovano sul percorso, quindi prima di partire scaricatevi la mappa qui sotto e leggete attentamente la descrizione di tutto l'itinerario nel link che ho postato in fondo.
Lungo la via ci sono diverse fontane e prati in cui è possibile sostare.
L'attacco del sentiero è presso la frazione Linzanico ad Abbadia Lariana. Cercate parcheggio vicino alla chiesa e prendete la strada che sale con le cappelle della via crucis. In alto alla strada c'è un bivio, prendete a destra (quando sono stata lì c'era un segnavia sul bivio). Proseguite sulla mulattiera principale; quando finiscono i terrazzamenti di ulivi il sentiero curva a sinistra ed entra nella Val Monastero, è qui che le indicazioni scarseggiano, bisogna andare un po' "a naso" tenendo come riferimento le pareti di roccia dentro cui scorre la cascata...
Ma questo pizzico di incertezza vale il premio finale quando si arriva alla cascata!

clicca qui per  mappa del percorso
clicca qui per  informazioni sul sentiero     
clicca qui per  un percorso diverso per il ritorno


il lago...

...la mulattiera...

...la Grigna!

ohooooooooooo...

In fondo alla Val Monastero

una dei rari cartelli

Nella parte finale il sentiero è più difficile, ma la nanetta l'ho ha fatto tutto di corsa!!!
Qui è in sorpasso di papà ed S che intralciano la sua corsa... scatenata!

le rocce dietro cui si nasconde la cascata: siamo quasi arrivati

...purtroppo era un po' in secca e io non sono una gran fotografa...
questa foto non rende giustizia