martedì 13 gennaio 2015

Costruzioni di sughero



Quella che vedete qui sopra è l'opera di un mio piccolo alunno che, soddisfatto del suo lavoro creativo, mi ha chiesto di fotografare il risultato perché poi lo avrebbe dovuto smontare.

A volte è difficile per un bambino doversi separare dalla sua opera, che per quanto ben congegnata e assemblata è provvisoria. E' la dura legge della scuola dell'infanzia: dove si impara ad usare le cose insieme e dove una costruzione non può essere mai permanente, perché quei pezzi verranno presto usati da un altro compagno per creare qualcosa di nuovo.

L'autore dell'opera, da bravo cinquenne che sguazza da quando è nato nella tecnologia e che probabilmente saprebbe spiegarmi delle funzioni del mio cellulare che neanche io conosco, ha trovato il modo semplicissimo di rendere la sua opera indistruttibile: "Maestra fai una foto".
Nel suo piccolo: un'idea geniale.
Mai sentito parlare dei nativi digitali? Forse è tempo che impariate a conoscerli se vicino a voi scorrazza un frugoletto nato in questi anni...

E una volta fatta la foto? Mi sembra giusto dirvi come è andata a finire.
Ho fatto vedere al bambino la sua foto, ma gli ho spiegato che non potevo stamparla o conservarla per lui (se tra i bambini si sparge la voce che possono avere le foto di ogni loro ideazione è finita: avrei la memoria della macchina fotografica completa in un quarto d'ora!!!...non riuscirei più a lavorare...).
Però gli ho dato un foglio e una matita e gli ho proposto di ricalcarlo o di ricopiarlo e di portarsi a casa il foglio.
(Eh!eh!...io non appartengo alla generazione dei nativi digitali...la carta ha per me sempre il suo fascino...).
Lui soddisfatto ha acconsentito ed è iniziato un secondo lavoro artistico.

La foto l'ho poi conservata per mostrarvi questo gioco fatto di materiale di recupero che ha davvero appassionato i miei piccoli alunni del gruppo dei cinque anni.
Spero possiate riutilizzarlo in altre case, in altre scuole...
Perché si sa: i giochi migliori sono quelli nati dal nulla.

SERVONO

@ tappi di sughero
@ velcro
@ spilli normali e di quelli che si usano per il patchwork
@ colori acrilici

Ho dipinto i tappi di sughero con il colore acrilico (non è fondamentale, ma a me piaceva)
Ho tagliato dei riquadri di velcro che ho fissato alle estremità dei tappi usando degli spilli come fossero chiodi. Su ogni angolo del riquadro di velcro ho piantato uno spillo.
Su alcuni tappi ho poi aggiunto una striscia di velcro anche al centro, in questo caso l'ho fissata con gli spilli da patchwork, che sono più corti.
Ho fatto attenzione ad alternare nei tappi la presenza della parte ruvida e soffice del velcro, in modo da favorire gli accoppiamenti tra i pezzi

E via alle costruzioni: 2D e 3D!









Ricordate di scattare una foto
 quando avrete finito!  ;)






Vi lascio altri 3 buoni motivi per non buttare i tappi di sughero:
un presepe
una casetta per gli uccellini
un domino

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