venerdì 29 novembre 2013

10 buoni motivi per non stirare

BLOG IRON-FREE

1- Meglio guadagnare tempo eliminando questa attività invece che 
guadagnare tempo perdendo ore di sonno.
2-Lo considero un'inutile dispendio di energia fisica.
3-E' un dispendio di energia elettrica che può essere evitato.
4- Mio marito è allergico agli abiti stirati. Ne ho preso atto da tempo.
5- Tanto nessuno se ne accorge. 
Non mi è stato ancora detto: "OOOHHH! Ma oggi indossi degli abiti non stirati?!?!?"
6- Se qualcuno mi dicesse:  "OOOHHH! Ma oggi indossi degli abiti non stirati?!?!?" 
risponderei : "Sì" e la faccenda sarebbe chiusa lì.
7- Non mi è mai capitato che gli ospiti aprissero i miei armadi per vedere se tenevo la biancheria intima perfettamente stirata ed impilata.
8- Ammetto: sono pigra.
9- Non ho capi di seta.
10-Mi rendo conto che la montagna di roba che ho stirato dopo 5 minuti che sarà indosso avrà già cambiato forma. E' come la storia del bambino che cercava di svuotare il mare con un secchiello...

TRUCCHI PER UNA VITA SENZA FERRO DA STIRO (O QUASI)

@ Piano piano nel tempo acquistare vestiti che non necessitano stiratura o che sono no-iron
@ Per il lavaggio scegliere programmi brevi e centrifughe non superiori a 800.
@ Se proprio usate l'ammorbidente ne esistono di biodegradabili, altrimenti anche una tazzina da caffè di  aceto bianco ammorbidisce i tessuti e li rende meno bisognosi di cure.
@ Se usate pannolini lavabili con chiusura in velcro ricordatevi di chiuderli (ogni modello ha il suo metodo) o il velcro si incollerà ai vestiti creando un'immensa matassa. (mi imbestialisco ogni volta che mi succede!)
@ Anche le lenzuola hanno l'abitudine di attorcigliarsi coi vestiti...prima di lavarle piegatele alla meglio ed infilatele nei sacchetti di rete per il bucato, ne esistono di tutte le dimensioni (potete fare così anche coi pannolini lavabili). Dopo il lavaggio le aprite, le tirate per bene, meglio se vi fate aiutare, e le piegate pronte per essere stese piegate.
@ Non abbandonate il bucato in lavatrice, toglietelo quando ha finito il lavaggio.
@ Togliete i vestiti dalla lavatrice e sbatteteli (fondamentale!) poi fate una veloce "stiratura a mano" appoggiandovi su una superficie piatta, io lo faccio sulla lavatrice. Impilate i vestiti uno sull'altro così anche il peso li stirerà. Tirate bene gli orli e le tasche (senza esagerare se no si deformano). Quando avrete appiattito tutti i vestiti aspettate un attimo per dare anche agli ultimi abiti il tempo necessario per far distendere le fibre.

@ Ora si stende! Avendo cura di mantenere i capi ben stesi sulle astine, quando saranno asciutti basterà piegarli mentre li raccogliete dallo stendino. Se qualcosa resta "gonfio" di solito lo lascio per un po' sotto qualche libro.  



Chi ha l'asciugatrice o uno spazio per appendere, invece che stendere, può avere una vita ancora più facile, ma non è il mio caso quindi lascio ad altri i consigli...

Mi restano solo le camicie del lavoro di mio marito e qualche mio capo estivo sul quale tutto quello detto fin'ora non è sufficiente...ma piano piano ci stiamo convertendo alle camicie no-iron...che si stirano in un minuto.

Noi siamo in quattro e da più di tre anni ormai io stiro circa un'ora o due al mese.

sul web ho trovato delle scatenate ben più brave di me, anzi sono state fonte d'ispirazione...
andate a vedere QUI il tutorial che si chiama "elogio del non stiro"
...a me ha cambiato la vita!






mercoledì 27 novembre 2013

calendario dell'avvento?

Oggi è cominciata la costruzione-fai-da-te del calendario dell'Avvento, un progetto semplice semplice  (e nonostante questo è ancora tutto in alto mare...)
Non è ancora pronto.
In compenso ho raccolto tante idee che ora condivido

Per chi non sa ancora se farlo o comprarlo 
oppure per chi vuole costruirlo ma non sa come fare,
ecco alcune idee utili prese dal web:


@ questo calendario di carta lo potete trovare qui
 

@  il calendario "albero con le tasche" lo potete trovare qui
@ il calendario in pannolenci QUI


@ il calendario con le scatoline origami lo trovate qui
@ il calendario con le scatole di diverse forme è un'idea esposta in questo blog (purtroppo non rimanda all'autore originale
@ un calendario "scatole di fiammiferi" si può trovare qui


@ il calendario fatto con i vasetti degli omogeneizzati si può vedere qui
@ il calendario con le latte arriva da questo blog
@ il calendario dei vasetti è reperibile qui
@ infine il calendario fatto di rotoli di carta igienica si trova qui


@ il calendario-ciabatta è un'idea di questo blog
@ il calendario di legno appare in questa selezione (purtroppo non rimanda all'autore)
@ il tutorial del calendario-gnomi è reperibile qui
@ il calendario biscottoso arriva da questa selezione (purtroppo autore sconosciuto anche qui...)
@ le istruzioni del calendario sull'appendino si trovano qui


Buone creazioni!

lunedì 25 novembre 2013

cestino dei tesori


(...un post dedicato...)

Il cestino dei tesori è una proposta ludica per bambini dai sei mesi circa (più o meno da quando riescono a star seduti) fino all'anno; dopo i dodici mesi di solito cala l'interesse.
E' un'attività semplicissima che risponde alla naturale voglia dei bambini di esplorare, collegare, costruire e scoprire.
Consiste in un cesto di vimini o altro materiale (meglio se naturale) riempito di oggetti interessanti che stimolino i sensi del bambino.

il tatto: per scoprire la forma e il peso degli oggetti; 
l'olfatto: per sperimentare l'odore dei materiali; 
l'udito: per ascoltare suoni e rumori prodotti con la manipolazione degli oggetti; 
la vista: per studiare il colore, la forma, la lunghezza e la lucentezza degli oggetti
il gusto: perchè tutto nei primi mesi passa dalla bocca!


Ecco alcuni tra gli oggetti più classici
OGGETTI NATURALI: pigne, conchiglie, pietre, pietra pomice, sughero, corteccia, spugna naturale, noci di cocco...
OGGETTI FATTI CON MATERIALI NATURALI: piccoli cestini in vimini di varie forme,centrini di rafia,di cotone, di pizzo, spazzolini per unghie, pennelli da barba, pennelli da trucco, pennelli da disegno, oggetti di stoffa (cotone, lana, lino...), piccoli pezzi di pelliccia, di cuoio, pom pom, nastri colorati di varie forme e misure, piccoli pezzi di corda di canapa, presine, oggetti di gomma...
OGGETTI DI LEGNO: tamburelli con telaio in legno, nacchere, mollette da bucato, perle colorate infilate su una corda, cubetti o altri pezzi presi dalle costruzioni, rocchetti, vecchi portauova, cucchiai di legno...
OGGETTI METALLICI: cucchiaini, mazzi di chiavi, barattoli, pezzi di catene, imbuti, sonagli, anelli, pezzi di caffettiera...
OGGETTI DI CARTA E CARTONE: carta oleata, scatoline di ogni forma e misura, cartoline, tubi della carta igienica...



(Nella versione originale, preparata da Elinor Goldschmied, sono banditi materiali sintetici perché secondo l'autrice sono "poveri" nello stimolare i sensi del bambino)

Questa attività è meglio farla in un posto raccolto e tranquillo, lasciando libero il bambino di sperimentare e osservare gli oggetti e di elaborare le sue personali connessioni tra i materiali, insomma non interveniamo se non c'è una reale esigenza di sicurezza!
Rispettiamo la sua concentrazione e rilassiamoci per un po'!!!
Si può proporre anche tutti i giorni più volte al giorno avendo cura di cambiare il materiale altrimenti cessa l'interesse. Quindi non giocatevi tutte le carte migliori al primo tentativo, procedete per gradi.

@ Dove recuperare questi oggetti?  Dai cassetti della cucina di casa vostra e delle nonne, dai mercatini dell'usato, da quei negozietti di cianfrusaglie tutte a un Euro, dalle passeggiate nei boschi...

Se fate questa attività con più bambini , all'interno di un asilo, non superate i 3/4 bambini per volta, altrimenti si genera solo confusione e competizione.

Questa è la base, ovviamente si possono fare delle varianti. Eccone due scovate sul web:
mettere a confronto legno e metallo

un cestino dei tesori acquatico!

buone sperimentazioni!

IMPORTANTE: VALUTATE SEMPRE CON OCCHIO PRUDENTE GLI OGGETTI CHE SCEGLIETE. NON DEVONO AVERE PARTI PICCOLE CHE POSSONO ESSERE INGOIATE


@ per saperne di più : 
E. Goldschmied. Persone da 0 a 3 anni, crescere e lavorare nell’ambiente nido. Junior, Bergamo 1994





venerdì 22 novembre 2013

lo strano caso del Dott. Jekyll e Mr Hide

DI AMORE, GELOSIA E ALTRE FACCENDE


Possono convivere sentimenti decisamente opposti in un'unica piccola creatura?
POSSONO.
Di sicuro succede quando si diventa sorella maggiore.


Dott. Jekyll

"Te la curo io S". G si offre spontaneamente di guardare sua sorella mentre mamma cucina.
Le porta una palla colorata e la sventola in giro facendo ridere S.


Mr Hide

S lancia un urlo feroce.  "Ma come!" -penso- 
 "Era lì buona buona che si stava addormentando da sola col ciuccio..."
Entro nella stanza e trovo G con il ciuccio di S in mano che con aria serafica afferma:
 "Mi ha detto lei che non lo voleva più!"


Dott. Jeckyll

S rigurgita un po' di latte dopo aver mangiato.
G corre in cucina, afferra uno straccio, torna da lei e la sento che le dice:  
"Oh!oh! Hai vomiticchiato! monella...ora ti pulisco..."

Mr Hide

Metto S sdraiata sotto alla sua giostrina, la lascio che incantata parlocchia con le cose appese.
Esco dalla stanza e quando rientro la giostrina è ripiegata a posto nel suo cesto.
...Che strano... è vero che dormo poco...ma mi sembrava di averla appena montata...
Guardo G e senza che io dica nulla mi risponde : "Era caduta, l'ho messa a posto".
Lì per lì penso : "Ma che gentile, l'ha messa a posto"
(sì, lo so sono un'ingenua)
La scena si ripete uguale il giorno successivo.
mmmh...
Al terzo giorno mi faccio più furba : monto la giostrina e mi nascondo a spiare.
 Vedo G che, non appena volto l'angolo,
 con scatto felino e divina maestria smonta e ripiega l'attrezzo in 5 secondi netti.
Da record.
Da allora chiedo a G di essere lei a preparare la giostrina per sua sorella.
Per ora sembra funzionare...

Dott. Jeckyll

G prepara un disegno e lo porta a sua sorella : "Ecco S è per te!"
Ma S è in una delle sue giornate-no e scoppia a piangere di continuo.
Così mentre G sistema il disegno vicino ad S la piccola parte in un pianto tremendo.
G non si sconvolge più di tanto, abbraccia S con una tenerezza squisita e le dice:
"Non ti preoccupare, ci sono qui io".
S smette di piangere.
Miracolo.

Mr Hide

G corre da me e dice: "S mi ha picchiata, mi dà le botte"
???             
S ha tre mesi e mezzo...
Allora prendo il plaid che teniamo sul divano, 
Mi ci avvolgo insieme a G e per un po' chiedo al tempo di fermarsi.




mercoledì 20 novembre 2013

questo magnifico didò


Giocare a pasticciare è una soddisfazione
specialmente con un didò color lampone.
Se non è rosso va bene uguale,
Si può fare verde, blu e giallo...meno male!
Può sembrare un gioco appiccicoso,
ma non stanca mai: è delizioso.
Allora mi sembra una necessità
andare a pasticciare a gran velocità.
Qui sotto trovate scritta la ricetta
che renderà ogni pasticciata perfetta!
Gloria e onore a chi inventò questo magnifico didò.

SERVONO

@ 3 tazze di farina bianca
@ 1 tazza di sale fino
@ 3 tazze di acqua
@ 4 cucchiai di olio (qualsiasi)
@ colorante alimentare 
@ 2 cucchiai di cremor tartaro (lo trovate in piccole quantità nel reparto dolci dei supermercati ben forniti oppure in farmacia, dove però lo vendono in confezioni molto grandi.)

E' molto bello creare il didò insieme ai bambini 
(dai 3 anni in su possono proprio pasticciare con voi mentre lo preparate!)
Un gioco fatto da loro ha sempre più valore. 
Solo la cottura andrà fatta da un adulto

Unire tutti gli ingredienti secchi

Aggiungere l'acqua e il colorante e mescolare bene con una frusta in modo che non si formino grumi.

A scuola faccio fare questa operazione ai bambini meno schizzinosi che si divertono un mondo ad immergere le mani in questa pastella alla ricerca di grumi da spappolare.
Se però si ha a che fare con bambini schizzinosi (tipo la mia figlia maggiore...)sconsiglio questo approccio perché li mette a disagio e potrebbe spegnere in loro la voglia di giocare col didò finito



mettere tutto in una padella ANTIADERENTE con i bordi alti, di modo che non esca mentre si mescola


Cuocere qualche minuto. 
Si solidifica per prima la pasta che tocca i bordi, 
quindi continuare a mescolare per non farla bruciare.
Se poi qualcosa si bruciacchiasse un po' basta togliere il pezzo annerito e salvare il resto del didò.
Quando si è rassodato, lasciar raffreddare e poi impastare energicamente.

TA-DA'!!!
"didò verdino-alieno"


Quando è completamente freddo andrà conservato in un contenitore ermetico,
 tipo quelli che si usano per il cibo.
Può durare due/tre mesi se conservato bene, a patto che non si sporchi.
Il numero dei bambini che lo userà determinerà la velocità di usura...

Se qualche bambino lo assaggiasse (alcuni proprio non sanno resistere...) è innocuo perché è tutto commestibile.
Dura di più di quello che si compra.
Se conservato nel contenitore ermetico non fa "le briciole" come quello che si compra.
E' più morbido di quello in commercio e quindi più facile da usare per i bambini

Non siete ancora convinti?
Guardate anche qui


lunedì 18 novembre 2013

fare TUTTO con NULLA

STORIA FOTOGRAFICA

Se fossero i bambini ad acquistare i giocattoli,
l'industria del giocattolo sarebbe già fallita da tempo.

un castello per prendere il sole
("prendere" : non nel senso di abbronzarsi, 
ma proprio per catturare il sole che batte sul mobile)



Metto le "pettegole" sul tetto
(la casetta-stendi-panni) 



"controllo se vengono i merli"



la torta per il compleanno di Tobia



lo specchio




Gli stivali della mamma



...raccolti in passeggiata



 il campanile


lo scivolo


sto stirando


aggiusto i biscotti



???

domenica 17 novembre 2013

un barbatrucco per fare il pane

Che barbatrucco!
Per avere un pane croccante, con tanta soffice mollica, 
che sembra cotto nel forno a legna...e senza la fatica di impastare!

Ecco il segreto


PANE SENZA IMPASTO
ricetta base

SERVONO:

@ 200 g di farina  0
@ 300 g di altra farina (nelle foto ho usato la farina di segale, ma si può usare anche farina integrale o semola di grano duro - la migliore per i miei gusti -)
@ 2 g di lievito fresco (una striscia di circa due mm dei cubetti che si trovano al supermercato)
@ un cucchiaino abbondante di sale
@ 350 ml di acqua (tiepida)
@una pentola di coccio o ghisa o altro materiale che possa entrare in forno e che abbia un coperchio)



TEMPI:
 @ 1 minuto e mezzo per la preparazione
 @ 40 minuti per la cottura


Unire in una ciotola sale e farina, a parte unire lievito e acqua tiepida (la quantità d'acqua deve essere precisa altrimenti il pane resta "molliccioso" una volta cotto). Unire quindi ingredienti secchi e liquidi, mescolare per un minuto, giusto il tempo perché si formi un impasto molle e appiccicoso.

Coprire il tutto con della pellicola o, meglio ancora, chiudere il recipiente contenente l'impasto in un sacchetto di plastica. 
Dopo 18-24 ore (in estate ne bastano anche solo 12 perché fa caldo) l'impasto apparirà così :



a questo punto rovesciare su un piano l'impasto, infarinarlo e piegarlo in tre: piegare l'estremità di sinistra fino a coprire il centro (come nella foto) 

e poi piegare l'estremità destra sopra le altre due. Io piego ulteriormente a metà l'impasto perché ho una pentola piccola, ma tre pieghe sono già sufficienti.
Coprire con uno straccio, attendere 2 ore e infarinare la pasta con semi vari (girasole, papavero, sesamo...) o con semplice farina (meglio se di grano duro). Trasferire l'impasto nella pentola con le pieghe verso l'alto!  
Prima di infornare bisogna scaldare il forno con all'interno una bacinella d'acqua per creare un ambiente di cottura umido.
Occhio ad aprire il forno pieno di vapore 
perché si rischia una violentissima pulizia dei pori...
...parlo per esperienza diretta...
Cuocere 30 min. a 230° col coperchio chiuso e poi 10 minuti senza coperchio.


Mai assaggiato pane fatto in casa più buono, ottimo anche surgelato!

per saperne di più ecco il suo inventore Jim Lahey un panettiere di NY appassionato dell'Italia.

BUON APPETITO!

venerdì 15 novembre 2013

mandala (versione 1.0)


Due anni fa, allo spazio gioco a cui portavo G  li vidi per la prima volta.
Ero lì per il corso di massaggio infantile e per tutta la durata della lezione G non smise di fissare questi meravigliosi mandala colorati appesi al muro vicino a lei.  (se non sapete cos’è un mandala andate a vedere QUI)
Il potere di quell’immagine era incredibile: la teneva concentrata e interessata a lungo.
A casa le preparai dei nuovi disegni  presi da un libro di mandala che mi avevano regalato e che non avevo mai usato. 

Da allora propongo mandala in tutte le salse, ne sono “vittime” anche i bambini della scuola dove lavoro e si ripropone sempre lo stesso magico incanto
Chiaramente ogni età ha le sue esigenze e quindi l’attività varia notevolmente, ma il potere affascinante di queste immagini e la loro capacità di conquistare resta la stessa.

Ecco cosa ho preparato per S  (3 mesi)  



dopo venti minuti di attenta osservazione e dopo aver ohoheggiato a sufficienza è schiantata in un sonno profondo: due ore piene! Una rarità per S…  e io ho vinto un biglietto per tempo-libero-landia!!
 Biglietto subito speso per lunga doccia bollente: un lusso.

Piccole informazioni pratiche:
I neonati adorano i contrasti di colore e le forme geometriche. La capacità di distinguere i colori si forma già dalla seconda settimana, da quel momento in poi i bambini riescono a distinguere il verde dal rosso, vedono anche tutti gli altri colori, ma non li distinguono ancora perfettamente. Inoltre la maggior parte dei  bambini predilige il rosso (si crede che sia perché è il primo colore in cui sono stati immersi, dato che la luce che filtrava dalla pancia della mamma era di colore rosso violaceo...).
Ecco allora che i primi mandala saranno semplici e con pochi accostamenti di colore (bianco-nero, verde-rosso, arancione-blu, giallo- viola).

A partire da quarto mese il neonato inizierà a percepire i colori alla perfezione e allora i mandala potranno essere leggermente più elaborati.

Naturalmente ogni bambino ha i suoi gusti che sono ben chiari fin da subito, non mancherà quindi di farveli capire!

Le immagini devono essere a portata della vista del bambino.  Intorno al terzo mese il bambino ha un campo visivo che è pari ad un grande salotto, ma se il disegno è troppo lontano da lui non coglierà la sua naturale attenzione.
Infine tra il terzo e quarto mese il cucciolo comincerà a seguire gli oggetti in movimento e ci si potrà inventare nuove soluzioni creative.
... Guardate ad esempio cosa si è inventato Bruno Munari:


















…ma anche il vecchio metodo dell’oblò della lavatrice in movimento riscuote ancora un certo successo!!

martedì 12 novembre 2013

canta che ti passa



I bambini hanno una naturale predisposizione per il canto, ciò non vuol dire che siano perfettamente intonati o che faranno del canto la loro vita.
Il canto è un modo di comunicare, è un modo per parlare al mondo e per parlare del mondo: tutti i bambini della terra fanno esperienza di questa meravigliosa invenzione umana.
Se lasciati liberi di esprimersi, i bambini sono anche piccoli compositori delle loro stesse canzoni (già dai 2-3 anni!)...è incredibile: si fanno ancora la pipì addosso, ma già sono creatori di musica.
Ovviamente qualcuno sarà più portato di altri, ma anche se non avete messo al mondo un altro Mozart potrete gustarvi  deliziosi momenti canori.
Pensate che ci sono bambini che mentre giocano cantano senza interruzione, il canto è parte del loro giocare e della loro personalissima scoperta del mondo.

E allora cantate!

E se proprio siete a corto di idee potete trovare alcune tra le canzoni più tradizionali QUI


Ma non fermatevi a questo, non per forza bisogna cantare canzoni per bambini!

La nanetta ha consumato cd e divano della nonna (il gospel va saltato: non solo cantato!) cantando il gospel "go telling on the mountain"...
E poi già a due anni chiedeva al papà di fargli sentire i puple (Deep Purple), i lplrelpellin (i Led Zeppelin) e si scatenava con Banane (Van Halen)!
Perchè è la musica del papà! E' una musica che ha anche un valore affettivo! (Papà cammina ad un metro da terra ogni volta che la nanetta gli chiede un po' di rock...)

quindi perché fermarsi allo Zecchino d'oro?


(Ps il canto è anche uno stupefacente strumento per insegnare le lingue straniere fin da piccoli! Ma questa è un'altra storia)

lunedì 11 novembre 2013

Tisanando

limoncina e melissa 

Mentre passeggiavo al mercato settimana scorsa ho trovato una pianta che cercavo da tempo: la limoncina!

E perché tanto interesse vi domanderete…

La limoncina ha una storia che risale alla mia bisnonna Carlotta detta Erminia sposata col bisnonno Stefano detto Lino che ebbero un figlio chiamato Eugenio detto Enio. Preso atto che nella mia famiglia nessuno veniva chiamato col proprio nome proseguiamo la nostra storia…   La splendente nonnina aveva piantato nell’orto del mio attuale giardino una pianta di limoncina che purtroppo è morta un paio di anni fa.  
Invano la si è cercata nei  vivai, pareva essere una pianta estinta. 
Fino a pochi giorni fa.

E perché tanto interesse vi domanderete…

Come un segugio ho annusato piante e piantine di orti e cigli della strada per un paio di anni senza mai ritrovare quel profumo: possibile non ritrovare una pianta tanto semplice? Possibile.
E proprio quando non la stavo cercando, eccola lì. 
Era così facile.

E perché tanto interesse vi domanderete…

Perché se unite qualche foglia di limoncina a qualche foglia di melissa otterrete una delle tisane più buone che abbiate mai assaggiato!
limoncina

melissa

Ecco perché tanto interesse.

Mi resta il dubbio che questa pianta non si chiami limoncina come la chiamava la nonna bis
…e vista la storia dei nomi della mia famiglia non so se fidarmi dell’attendibilità dell’informazione…
Metto una foto, così almeno è riconoscibile!


Buona tisana

venerdì 8 novembre 2013

casetta per gli uccellini


Siamo decisamente in autunno e qui a ridosso delle Alpi la temperatura comincia a scendere. Ci sono già state le prime nevicate sulle montagne poco distanti, ma qualche piccolo uccellino ancora sfida i primi freddi. Qualche giorno fa G ha visto un pettirosso che timidamente è venuto a spiarci dalla finestra del balcone.
La prima reazione di G è stata di cacciarlo urlando:

 “via mellaccio monello!”   

 …purtroppo la nanetta non ama i volatili da quando quest’estate i merli, nostri vicini di casa, ci hanno divorato ogni lampone ed ogni fragola, mettendosi così in aperta concorrenza con l’affamata bambina che non aspettava altro che i suoi frutti preferiti  “arrossissero”.
Per invertire questo sentimento guerrafondaio di G nei confronti dei volatili, ho pensato di interpretare la visita del piccolo pettirosso come un messaggio di pace e così le ho proposto di costruire una casetta per gli uccelli per l’inverno, per quel piccolo uccellino e per i suoi amici, per poter poi osservare da vicino i piccoli inquilini che verranno a farci visita.
Ho scavato nella mia memoria e mi sono ricordata di quando alle elementari ci fecero costruire una casetta con il cartoccio del latte…ed ecco fatto: ora siamo possessori di un attico per uccellini, con vista giardino e cibo a volontà. In attesa di sapere quanto questo gioiello dell’edilizia ci costerà in termini di tassa sugli immobili…ve lo mostro in tutto il suo splendore!
Dato che il cartoccio del latte era vestito di un azzurro sfolgorante è stato ricoperto di tappi di sughero, il materiale più simile ad un tronco che mi sia venuto in mente...e chi di noi non ha casa un centinaio di tappi di sughero?...non sono un'ubriacona! I tappi me li procuro tramite l'enoteca di un amico e li tengo per i lavoretti a scuola o per far giocare G.

Pensate a come saranno inebriati gli uccellini...

Non aggiungo spiegazioni,
come si può notare la realizzazione è molto intuitiva…
UNO
DUE

TRE
QUATTRO
CINQUE
SEI


Il MENU’ è preso dal sito dell’ENPA, settore Fauna Selvatica, dove c’è una pagina dedicata proprio ai ripari per gli uccellini
Dal sito www.enpa.it:
Il cibo più idoneo è quello che gli uccelli conoscono, ovvero quello che troverebbero anche in
natura: frutta molto matura, bacche e semi di vario tipo. In particolare, conviene sempre mettere a
disposizione una miscela di semi misti, appetibili a tutte le piccole specie di volatili. Un buon menu
dovrebbe includere anche altri alimenti, come ad esempio frutta secca, arachidi senza sale, uva
passa. Un consiglio è però di non esagerare con le quantità: alcuni uccelli, infatti,
prendono il cibo dalla mangiatoia per poi nasconderlo in altri posti, togliendo così
la possibilità ad altri individui di approfittare degli alimenti! La mangiatoia, nei
periodi più freddi e soprattutto quando c’e’ neve, può essere anche fornita di altri
cibi meno “naturali” rappresentati dagli “scarti” di cucina: lardo, panettone, piccoli
pezzettini di carne e poco cibo per cani e gatti (sia secco che umido) possono
essere una buona integrazione e una piacevole variante. Ricordiamo che ci sono
alcuni cibi che non sono assolutamente adatti per gli uccelli e che, quindi, non
vanno mai inseriti nella mangiatoia: pane, uova e altri cibi simili non contengono i
valori proteici necessari alla corretta alimentazione e al buon sostentamento degli
uccelli, pertanto non vanno mai utilizzati.
Ecco alcuni esempi di possibili menu: CINCIALLEGRE: arachidi non salate;
PICCHI: carne cruda;
PASSERI e MERLI: briciole di dolci e piccole granaglie;
MERLI e PETTIROSSI: croste di formaggio tagliate a piccoli cubetti;
TORDI, STORNI e PETTIROSSI: frutta fresca;
FRINGUELLI e CAPINERE: semi di girasole, fiocchi di cereali, dolci sminuzzati